Terremoto in pochi sono assicurati

Terremoto: Italia in ritardo su prevenzione e assicurazione.

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Terremoto in pochi sono assicurati

Una percentuale molto consistente del nostro grande debito pubblico è ascrivibile ai disastri naturali, sopratutto terremoto ed alluvione, che frequentemente colpiscono il nostro fragile territorio. Questo ci mette in una situazione di inferiorità economica rispetto ad altri Paesi geologicamente stabili.

È assolutamente necessario correre ai ripari: un passaggio assolutamente necessario è il ricorso intelligente alle Assicurazioni in modo da ottenere contemporaneamente il coinvolgimento informato dei cittadini e i contributi dello Stato evitando gli enormi e assurdi sprechi degli ultimi cinquant’anni.

Qual è il modo meno impegnativo per le casse pubbliche di coprire i sinistri da emergenze ambientali? Non sono bazzecole; secondo lo studio di Cineas le sole alluvioni comportano costi annui pari allo 0,2% del Pil. Si dibatte da oltre 20 anni (il primo disegno di legge risale al 1993) l’idea che l’approccio emotivo fondato sulla generosità di molti deve essere superato da un regime di solidarietà di tutti costruito organicamente sul concetto di mutualità dei rischi. Come? Tassando i contribuenti?

Ulteriori tassazioni o accise sono state bocciate per incostituzionalità (2012), e sul fronte privato la statistica ci riferisce che circa un quarto degli italiani ha una copertura “incendio” per l’abitazione (un numero che fa pensare già di per sè) e solo il 3-4% ha l’estensione al rischio terremoto.

Diversa la situazione all’estero.

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Catastrofali | Uea risponde al Presidente di Confedilizia

L’UEA risponde al presidente di Confedilizia

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Catastrofali | Uea risponde al Presidente di Confedilizia

Egregio Dott. Giorgio Spaziani Testa,
Presidente di Confedilizia

leggo con stupore quanto da Lei dichiarato alla stampa nazionale relativamente alla Sua manifesta contrarietà all’introduzione dell’obbligatorietà di un’assicurazione sulle abitazioni per i danni da eventi catastrofali, quali terremoti ed alluvioni.
Come Lei certo ben saprà il territorio nazionale è stato interessato da eventi catastrofali di notevole portata, a partire dal terremoto dell’Irpinia, proseguendo con il terremoto de L’Aquila, dell’Emilia, le alluvioni di Genova fino alla recentissima alluvione che ha colpito la zona del Beneventano nei recenti giorni: gli esempi sono purtroppo molteplici.
I danni subiti dalle popolazioni, e soprattutto dalle aziende, sono stati ingentissimi, con fermo delle attività, perdite di fatturato e di posti lavoro nei casi più estremi, disagi e perdite economiche per le famiglie; tutti danni che in molti casi o non sono ancora stati risarciti o, se mai lo saranno, verranno indennizzati in modo alquanto parziale, spesso con criteri di distribuzione a pioggia. Per non parlare poi dei danni alle infrastrutture di proprietà dello Stato.
In tutti questi spiacevoli eventi, alcuni dei soggetti colpiti dalle catastrofi, compreso lo Stato, erano coperti da un’assicurazione specifica per i rischi catastrofali. Orbene, Le garantiamo che questi soggetti sono stati tutti rapidamente risarciti, perché compito dell’assicuratore è proprio quello di periziare e indennizzare i danni ed il vantaggio di un pronto risarcimento ricade in primis proprio sulle imprese del settore da Lei rappresentato che otterranno appalti per la ricostruzione degli immobili, siano essi case piuttosto che aziende, strade o ponti o altre infrastrutture, solo successivamente sui fornitori degli altri beni andati persi.
Ci duole quindi sentire proprio dal rappresentante di una così importante categoria economica definire il premio assicurativo come “una nuova tassa che vanificherebbe l’effetto fiducia che si propone il presidente del consiglio attraverso la detassazione Imu-Tasi della prima casa”.
Il premio di assicurazione non è mai stato una tassa, ne mai lo sarà; piuttosto esso rappresenta un investimento per i proprietari a tutela di una componente importante del proprio patrimonio.
Riferendoci al settore RC auto dove vige il regime dell’obbligatorietà dell’assicurazione, a fronte di circa 15 miliardi di euro di premi annui incassati, i risarcimenti annuali superano gli 11 miliardi: senza l’obbligatorietà dell’assicurazione pensi a quante azioni di rivalsa, vendite forzose di patrimoni personali, mancati risarcimenti e soprattutto quale onere lo Stato dovrebbe sopportare. Un impoverimento devastante della nostra Nazione.
Alla luce di tali considerazioni, mi premuro di sottoporre alla Sua attenzione l’attività che da diversi anni l’Unione Europea Assicuratori svolge sul tema delicatissimo dei danni catastrofali. Di fatti è ben nota al mercato assicurativo la serie di convegni e studi sviluppati dall’Unione all’indomani dell’evento de L’Aquila ed in particolare la proposta di legge da Noi elaborata e pedissequamente reiterata in occasione dei più recenti eventi sismici e alluvionali (documenti scaricabili in calce alla presente).
Sono certo che saprà cogliere la rilevanza anche sociale del tema e della soluzione avanzata da Uea, posta la sempre maggior entità dei danni conseguenti ad eventi catastrofali tanto con riferimento al patrimonio di edilizia pubblica e privata, tanto a quello degli immobili destinati ai siti produttivi.

Con i nostri più cordiali saluti,

Vittorio Brambilla di Civesio,
Consigliere dell’Unione Europea Assicuratori
con delega per l’Area Tecnica

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