MetLife Italia Eccellenza dell’Anno

MetLife Italia Eccellenza Insurance Protection

MetLife Italia si è aggiudicata il premio come “Eccellenza dell’Anno InsuranceProtection” in occasione della X edizione dei Le Fonti INSURANCEAwards® che premia le migliori realtà assicurative dell’anno.

Durante la cerimonia, svoltasi in diretta streaming, giovedì 18 giugno, sono stati assegnati numerosi premi a società del settore assicurativo e a personalità del mercato, identificati dalla redazione di Le Fonti, dai lettori e telespettatori di New Insurance e di Le Fonti TV.

MetLife si è contraddistinta per il secondo anno consecutivo per essere un’eccellenza del mercato e un punto di riferimento della protection in grado di offrire soluzioni assicurative nel ramo vita, malattia e infortunio.

I clienti, gli intermediari e i partner di MetLife Italia apprezzano molto la qualità del servizio, la semplicità della piattaforma informatica e la value proposition supportata da comunicazione e marketing. 

Questi ultimi mesi di emergenza sanitaria causata dalla pandemia di coronavirus sono stati difficili per tutti noi. Per questo motivo, oggi più che mai, mi sento ancor più in dovere di ringraziare tutta la mia squadra per questo riconoscimento ottenuto”, dichiara Maurizio Taglietti, General Manager di MetLife in Italia. “La protezione delle persone è da sempre al centro di ciò che siamo e di ciò che MetLife rappresenta. Negli oltre 25 anni di presenza in Italia, MetLife è riuscita a consolidare il proprio business confermandosi tra i leader in un mercato altamente competitivo e questo premio ne è la prova”.

MetLife Italia offre i suoi prodotti attraverso accordi di partnership con intermediari indipendenti e importanti istituti finanziari italiani e internazionali. Relazioni durature che testimoniano la capacità di MetLife di raccogliere le sfide del mercato, integrando canali fisici e digitali per essere più efficienti nel rispondere ai nuovi bisogni e prepararsi ad un futuro sostenibile.

 

Soluzioni alla trasmissione del patrimonio e passaggio generazionale

Come affrontare la trasmissione del patrimonio di famiglia o un passaggio generazionale in azienda?

PASSAGGIO GENERAZIONALE

Soluzioni alla trasmissione del patrimonio e passaggio generazionale

Il passaggio generazionale in un’azienda, o la trasmissione del patrimonio, è spesso un momento di forte criticità, specialmente perché, fino a quando non viene affrontato, si fatica a rendersi conto di quanto sia necessaria una adeguata pianificazione.

Leo De Rosa, socio fondatore e managing partner dello studio legale e tributario Russo De Rosa Associati, ne parla in un’intervista rilasciata al Corriere Economia racconta:

Molti clienti subiscono uno shock quando prendono piena consapevolezza di quali siano le conseguenze dell’inerzia, i vincoli e i rischi sollevati dal diritto di famiglia e delle successioni, le norme poste a tutela dei creditori e i cambiamenti attesi sul piano tributario, quali la revisione degli estimi catastali e delle imposte di successione e donazione

Gli imprenditori che si trovano ad affrontare un passaggio generazionale si stima siano 80.000 l’anno. Passaggio che va preparato dettagliatamente e la polizza vita è lo strumento ideale per asset fìnanziari, i trust per i beni reali, patti di famiglia per aziende e partecipazioni.

Il tessuto economico produttivo italiano è fatto prevalentemente di piccole e medie imprese, spesso a conduzione famigliare, e il progressivo invecchiamento della popolazione spiega chiaramente la diffusione del problema.

Il legislatore, inoltre,

ha posto il patrimonio al centro del proprio raggio di azione e sta intervenendo in modo sempre più pervasivo: sul piano fiscale, il recente innalzamento delle aliquote sulle rendite finanziarie, l’incremento della tassazione dei dividendi incassati dai trust residenti in Italia, i provvedimenti sul rimpatrio dei capitali illecitamente detenuti all’estero (voluntary disclosure), gli accordi con gli ormai ex paradisi fiscali e i rumor, sempre più insistenti, sulla revisione delle imposte di successione e donazione vanno tutti in questa direzione.”

 “Anche sul fronte civilistico la recente introduzione dell’articolo 2929-bis sui trasferimenti a titolo gratuito amplifica il rischio che strategie di protezione patrimoniale “improvvisate” vengano contestate e vanificate a beneficio dei creditori danneggiati” avverte sempre De Rosa.

Soluzioni

Naturalmente non esiste uno strumento unico per l’intero patrimonio e spesso è auspicabile una loro combinazione che, peraltro, evolve pari passo con la situazione personale dei protagonisti e del contesto economico finanziario generale.

Per gli immobili e le opere d’arte, al netto di alcune delicatezze sul piano tributario, i trust residenti consentono di superare le situazioni di stallo derivanti dalle comunioni ereditarie e garantiscono l’anticipazione della successione alle aliquote vigenti, alquanto ridotte. Da ultimo — conclude De Rosa — su aziende e quote societarie l’utilizzo proattivo dei diritti patrimoniali e amministrativi, le clausole statutarie di consolidamento e prelazione, l’adozione di strutture di holding familiare combinati con l’impiego del patto di famiglia garantiscono compensazione tra gli eredi, continuità imprenditoriale e stabilità partecipativa. Particolarmente innovativo, infine, è il sempre più diffuso utilizzo del contratto di convivenza quale deterrente all’insorgere di crisi matrimoniali

Riassumendo, le polizze assicurative offrono significativi benefici di protezione ed efficienza nella trasmissione di un patrimonio finanziario perché consentono il differimento del prelievo fiscale sui rendimenti dei capitali conferiti in polizza e godono dell’esenzione dall’imposta di successione.

 Costi

Il tema dei costi per progettare un sistema di protezione e trasmissione del patrimonio è un fattore importante. Si possono di fatto ridurre a tre voci:

  • professionali (avvocati, fiscalisti e notai)
  • finanziari (compagnie assicurative, trust company e fiduciarie)
  • fiscali (imposte di successione e donazione oltre a quelle sui trasferimenti immobiliari).

Chiude De RosaNaturalmente più il patrimonio e la famiglia sono complessi, maggiore si profila l’effetto di queste tre voci. E’ pur vero che i benefici di una gestione organizzata superano di gran lunga i costi”.

 

Polizza Key Man

Polizza Key Man. Il capitale più importante di ogni Azienda è rappresentato dalle risorse umane. Alcune di queste possono essere difficilmente sostituibili in virtù della funzione strategica svolta all’interno dell’azienda stessa.

Polizza Key Mankeyman

Un “Uomo Chiave” potrebbe essere l’Amministratore Delegato o un commerciale con portafoglio clienti importante, o ancora un socio che ha dato un contributo decisivo alla crescita dell’azienda.

La perdita di una di queste figure potrebbe arrecare danni ingenti e immediati. La polizza Key Man mira a tutelarsi da questa eventualità.

E’ un contratto che ha come Contraente e Beneficiario l’Azienda e come Assicurato la persona fisica sulla cui vita è stipulato, ovvero l’Uomo Chiave, il Key Man.

La copertura può essere destinata alle Aziende costituite in forma societaria, ai singoli Imprenditori o ai Liberi Professionisti.

Quali garanzie vengono prestate?
La Polizza KEY MAN garantisce la liquidazione di un capitale in caso di premorienza o invalidità dell’Uomo Chiave e, come appena detto, offre una soluzione immediata per fronteggiare le criticità aziendali sorte in seguito all’evento Morte o di gravi invalidità permanenti (sia da malattia che da infortunio) assicurando la continuità dell’attività, ma soprattutto evitando di intaccare le risorse economiche dell’Azienda già in difficoltà dall’importante perdita.
Il capitale assicurato sarà valutato in base a diversi fattori, fra cui la dipendenza della società dall’uomo chiave e apporto economico di questo ultimo all’azienda.

Società di persone

Nel caso in cui l’Assicurato sia socio di una società di persone, ad esempio, il capitale potrebbe coincidere verosimilmente con la sua quota e in questo caso la Polizza permetterebbe di liquidare i suoi eredi senza intaccare le risorse dell’Azienda. Infatti l’Art. 2284 del Codice Civile prevede che in caso di morte di uno dei soci, i rimanenti devono liquidare agli eredi il valore della quota spettante al socio deceduto. Stipulando una KEY MAN, la società eviterebbe di contrarre debiti o di intaccare il patrimonio per liquidare gli eredi qualora questi non volessero subentrare al socio deceduto. Aspetto particolarmente importante nelle aziende composte da un numero basso e limitato di soci.

Società di capitali

In una società di capitali la KEY MAN proteggerebbe l’Azienda nel caso in cui dovesse venire a mancare un dirigente, un amministratore o qualsiasi figura che ricopra un ruolo fondamentale. L’Azienda si tutela garantendosi un capitale consistente in caso di premorienza della figura chiave, condizione che provocherebbe un danno economico diretto e immediato. Questo capitale potrà essere utilizzato ad esempio per ingaggiare sul mercato un nuovo manager o per pagare delle consulenze esterne utili per il proseguimento dell’attività.

L’Azienda/Contraente può stipulare una polizza assicurativa nel suo esclusivo interesse economico e dedurre il premio pagato dal reddito d’impresa (come costo). Fiscalmente l’importo dei premi è interamente deducibile; infatti gli stessi sono considerati componenti negativi di reddito a patto che Contraente e Beneficiario del contratto coincidano con l’Azienda stessa. (La copertura non si configura come benefit per il manager essendo stipulata dall’Azienda a proprio favore.)
Le somme liquidate all’Azienda, in caso di morte dell’Assicurato, sono considerate componenti positive di reddito.

La Polizza KEY MAN assume in genere i tratti tipici di un’Assicurazione sulla Vita Temporanea Caso Morte ed eventualmente nella forma più completa anche una copertura per invalidità permanente od anche di un’Assicurazione Vita Intera.

Mutui, gli oscuri meccanismi delle polizze sui prestiti

Meglio pagamenti periodici e non a premio unico. Fumatori penalizzati. L’Ivass censura gli istituti su caratteristiche e modalità dell’offerta di copertura in caso di decesso.

di Gino Pagliuca 
corriere.it 17 giugno 2015 | 11:27

CASA
polizze mutui sotto la lente dell’IVASS

Mutui, gli oscuri meccanismi delle polizze sui prestiti

Se le finalità per cui vengono proposte sono condivisibili, i modi con cui spesso le si raggiungono invece sono perlomeno discutibili. Stiamo parlando delle polizze legate ai mutui. E in particolare di quelle che intervengono in caso di decesso del debitore, saldando al posto degli eredi, in tutto o in parte, il debito residuo con la banca. Che il sistema abbia delle storture lo ha messo nero su bianco l’Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni operante nell’ambito della Banca d’Italia. L’organismo ha infatti rilevato la presenza di «criticità» nelle caratteristiche delle polizze e, soprattutto, nella loro distribuzione. 

L’Istituto ha quindi confermato quello che molti clienti hanno riscontrato direttamente, quando sono stati di fatto obbligati ad abbinare al mutuo una polizza proposta dalla banca stessa. In termini di legge è obbligatorio legare al prestito solo una polizza che copra dal rischio di scoppio e incendio, le altre coperture, come il rischio morte, invalidità, o quella, oggi molto richiesta, contro la disoccupazione sarebbero del tutto facoltative. Quando la banca richiede una polizza legata al mutuo, deve proporre al cliente almeno due preventivi di imprese concorrenti. Inoltre il cliente può attivarsi in proprio e scegliere sul mercato un prodotto che risponda alle caratteristiche giudicate necessarie dalla banca. 

Teorie e pratiche 

Questo in teoria. Nella realtà bisogna considerare che l’istituto di credito non è obbligato a dare il mutuo e spesso fa capire al cliente che la scelta di una polizza diversa da quella che «suggerisce» diventerebbe un ostacolo alla concessione del finanziamento. 

Per capire quanto sia rilevante il business della assicurazioni sui mutui abbiamo calcolato il costo di polizze vita proposte da Met Life, una compagnia internazionale indipendente dal mondo bancario italiano e che consente di effettuare preventivi on line. Il costo della polizza dipende da diversi fattori: il primo è ovviamente l’età a cui il debitore accende il mutuo e di conseguenza quella a cui arriverà alla fine del finanziamento. Il secondo, meno rilevante, è l’importo del mutuo: il costo della polizza in proporzione decresce leggermente all’aumentare del debito. Abbinare il rischio morte a quello di invalidità porta quasi al raddoppio del premio e infine c’è un quarto aspetto che forse sorprenderà in negativo i consumatori di tabacco: i fumatori pagano molto di più. I quattro esempi delle nostre tabelle considerano diverse età, durate e importi differenti del mutuo. Guardiamo più nel dettaglio uno dei casi proposti, quello del 35enne che chiede un mutuo a 25 anni da 120 mila euro. Se non fuma paga 316 euro all’anno per una copertura anche dell’invalidità, mentre se è amante del tabacco il conto sale a 449 euro. 

Variabili in gioco

Se lo stesso mutuo fosse chiesto da un 40enne il conto, sempre con l’abbinamento invalidità, salirebbe a 658 euro se si fuma e a 465 se ci si astiene dalle sigarette. Al contrario se il mutuo fosse chiesto da un 25enne il conto scenderebbe a 287 euro all’anno per il non fumatore e a 410 per chi fuma.

Mutui, gli oscuri meccanismi delle polizze sui prestiti

Un’altra compagnia straniera operante in Italia nel settore, la francese Afi Esca, ha redatto un vademecum per il consumatore che deve assicurare il mutuo. Un primo consiglio è di evitare il pagamento a premio unico, da versare al momento della sottoscrizione del prestito e che quasi sempre finisce per aggiungersi alla somma mutuata causando quindi a sua volta interessi; i pagamenti periodici legati al rischio morte inoltre consentono di godere delle detrazioni fiscali che si perdono con il premio unico. La compagnia inoltre consiglia di porre attenzione all’entità delle commissioni percepite dall’intermediario e alla durata della polizza, che dovrebbe coprire tutto il piano di rimborso e non solo i primi anni: è vero che il capitale da restituire decresce nel tempo, ma il rischio morte aumenta. Infine, bisognerebbe scegliere polizze che garantiscono la loro continuità anche in caso di surroga del mutuo, per due ragioni: la prima è che non è sempre agevole ottenere la restituzione del premio non goduto dalla banca che viene surrogata (è una delle criticità rilevate da Ivass), il secondo è che stipulare una polizza ex novo a un’età più avanzata costa di più.

Assicurazioni con mutuo o finanziamento: obbligatoria più trasparenza.

Assicurazione con mutuo? Per la corte di Giustizia Europea non è sufficiente un testo chiaro e comprensibile ma deve essere esposto verbalmente in modo trasparente preciso e intellegibile.

Detail view of the signature box of a contract with a pen.

Assicurazioni con mutuo o finanziamento: obbligatoria più trasparenza.

La corte di Giustizia Europea ha recentemente emesso una sentenza – C. Giust. UE, Sez. III, 23 aprile 2015, C-96/14 che ha stabilito che “Un contratto di assicurazione deve esporre in modo trasparente, preciso e intelligibile il funzionamento del meccanismo di assicurazione, in modo che il consumatore possa valutarne le conseguenze economiche” e “Il fatto che il contratto di assicurazione sia connesso a contratti di mutuo conclusi contemporaneamente può essere rilevante ai fini dell’esame del rispetto dell’obbligo di trasparenza delle clausole contrattuali, poiché si ritiene che il consumatore non dia prova della stessa vigilanza circa l’estensione dei rischi coperti”.

In parole semplici, l’obbligo di chiarezza delle compagnie assicuratrici e delle banche o finanziarie deve essere rispettato soprattutto con riguardo alle polizze assicurative contenute nel contratto di mutuo o comunque collegate al prestito, in quanto la soglia di attenzione del consumatore è di norma inferiore rispetto a quando stipula polizza e mutuo separatamente.

Sappiamo che è ormai consuetudine che gli istituti finanziari propongano la sottoscrizione di un contratto di assicurazione, che garantisca il pagamento delle rate in caso di morte, invalidità permanente, malattia, perdita di lavoro, contestualmente alla stipula del mutuo o del finanziamento. Spesso le condizioni di garanzia delle suddette polizze vengono spiegate frettolosamente e i clienti, il cui obiettivo primario è il finanziamento, firmano pile di documenti senza aver compreso esattamente per cosa sono ( e spesso lo si scopre troppo tardi).

La Corte di Giustizia ha sancito che, proprio per evitare simili incomprensioni, l’obbligo di trasparenza non sia esaurito con un testo di polizza chiaro e comprensibile. L’ente che propone questo contratto, sia esso Compagni di Assicurazione, Banca o Finanziaria, deve perciò:

  • informare il cliente prima della conclusione del contratto con riguardo alle condizioni dell’impegno;
  • illustrare come l’assicurazione si sostituisce nel pagamento delle rate in caso di inabilità totale al lavoro del mutuatario
  • fornire ogni altra informazione utile a consentire al consumatore di sottoscrivere consapevolmente polizza e finanziamento, rendendolo in grado di valutare le conseguenze economiche che derivano dall’operazione che intende concludere. Ciò in quanto si presume che il consumatore si trovi in una situazione di inferiorità rispetto al professionista per quanto riguarda, in particolare, il grado di informazione.

Il mancato rispetto degli obblighi di trasparenza e informazione può quindi portare alle seguenti conseguenze, a seconda della gravità della violazione:

  • applicazioni di sanzioni alla compagnia assicuratrice da parte dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private (IVASS)
  • la nullità totale o parziale della polizza
  • l’interpretazione delle clausole ambigue a favore del consumatore.
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