Italia delle tasse

Quante tasse si pagano in Italia? La CGIA Mestre ha elaborato uno studio in cui ne ha rilevate un centinaio. Alcune … stravaganti.

tasse

Italia delle tasse

fonte CGIA Mestre

Il sistema tributario italiano è decisamente frammentario, impone a cittadini e imprese innumerevoli scadenze, anche se alla fine il gettito fiscale risulta concentrato su poche imposte. Le prime 10 valgono 417,7 miliardi di euro e rappresentano l’86% del gettito che nel 2014 è stato di 486,6 miliardi di euro.

Più della metà del gettito è rappresentato da IRPEF e IVA (53,1% per un valore complessivo di 258 miliardi di euro

Per le aziende le imposte che pesano di più sono l’Ires e l’Irap con un valore complessivo di 30,4 miliardi ( 20,9 miliardi alle imprese e il resto alle PA).

Nel 2015 – dice Paolo Zabeo, dell’Ufficio Studi CGIA – ciascun italiano pagherà mediamente 8 mila euro di imposte e tasse, importo che sale a quasi 12 mila euro considerando anche i contributi previdenziali. E la serie storica indica che negli ultimi 20 anni le entrate tributarie pro-capite sono aumentate di 76 punti percentuali, molto di più rispetto all’inflazione che, invece, è salita del 47 per cento”.

leggi articolo e dati completi su CGIA Mestre  oppure scarica il documento integrale

Di seguito alcune curiosità sulle tasse.

  1. quella più elevata: L’Irpef;
  2. quella che paghiamo tutti i giorni: L’Iva;
  3. la più pagata dalle società: L’Ires;
  4. la più odiata dalle imprese: L’Irap
  5. la più singolare: quella applicata dalle regioni sulle emissioni sonore degli aeromobili;
  6. la più lunga (come dicitura): imposta sostitutiva imprenditori e lavoratori autonomi regime di vantaggio e regime forfetario agevolato;
  7. la più corta (acronimi esclusi): bollo auto;
  8. l’ultima grande imposta introdotta: LA Tasi;
  9. la più odiata dalle famiglie (fino al 2015): l’Imu/Tasi;
  10. le più stravaganti: le imposte sugli spiriti (distillazione alcolici), quelle sui gas incondensabili e sulle riserve matematiche di assicurazione (tasse su accantonamenti obbligatori delle assicurazioni). La tassa annuale sulla numerazione e bollatura di libri e registri contabili e, infine, tutte le sovraimposte di confine applicate dalla dogana (sugli spiriti, sui fiammiferi, sui sacchetti di plastica non biodegradabili).

Anche per le assicurazioni tassazione al 26%

agenzia delle entrate
Circolare 19/2014

Anche per le assicurazioni tassazione al 26%

La nuova aliquota di tassazione delle rendite di natura finanziaria, introdotta dagli artt.3 e 4 del Decreto n. 66/2014 (c.d. decreto IRPEF, convertito dalla Legge n. 89/2014),e in vigore dal 1° luglio scorso, si applica anche ai redditi e alle plusvalenze derivanti da contratti di assicurazione. Nella Circolare n. 19/2014 l’Agenzia delle Entrate, nel fare il punto sull’ambito di applicazione della nuova aliquota e sulle relative deroghe, si sofferma anche sulla tassazione delle suddette rendite derivanti da contratti di assicurazione.

L’imposta sostitutiva nella misura del 26% si applica, con riferimento ai contratti di assicurazione, ai redditi di capitale derivanti da contratti sottoscritti dal 1° luglio 2014 e alle plusvalenze realizzate a decorrere da tale data, indipendentemente dalla data di stipula dei contratti. La regola generale è così formulata dall’art. 3, comma 1, del D.L. n. 66/2014. La Circolare n. 19/E/2014 precisa che, in virtù del regime transitorio stabilito dal comma 11 del citato art. 3, sui redditi compresi nei capitali corrisposti in dipendenza di contratti di assicurazione sulla vita e di capitalizzazione e sui redditi derivanti dai rendimenti delle prestazioni pensionistiche (di cui all’art. 50, comma 1, lettera h-bis), T.U.I.R.) erogate in forma periodica e delle rendite vitalizie aventi funzione previdenziale (di cui all’art. 44, comma 1, lettere g-quater) e g-quinquies), T.U.I.R.), derivanti da contratti sottoscritti entro il 30 giugno 2014, l’aliquota nella misura del 26% si applica solo sulla parte dei suddetti redditi maturati a decorrere dal 1° luglio 2014. Ne consegue che, per i contratti stipulati entro il 30 giugno 2014, si applica:

  • l’aliquota del 12,50% per la parte dei redditi maturati fino al 31 dicembre 2011;
  • l’aliquota del 20% per la parte dei redditi maturati dal 1° gennaio 2012 fino al 30 giugno 2014;
  • l’aliquota del 26% sui redditi maturati a partire dal 1° luglio 2014.

Se tra gli attivi a copertura delle riserve matematiche sono compresi titoli pubblici ed equiparati, la base imponibile dei redditi maturati successivamente al 31 dicembre 2011 (sui quali si applica l’aliquota del 20 o del 26%) viene ridotta, secondo i criteri contenuti nel decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 13 dicembre 2011 (c.d. “decreto determinazione quota titoli pubblici”).

La quota dei proventi riferibile ai titoli pubblici italiani ed esteri, sul totale dell’attivo, viene determinata applicando un criterio forfetario di tipo patrimoniale, che per ciascun contratto attribuisce rilevanza alla percentuale annuale media dell’attivo investito direttamente, o indirettamente per il tramite di organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR). Ciascuna percentuale è rilevata con cadenza annuale nel corso della durata del contratto, sulla base dei rendiconti/prospetti di periodo approvati riferibili alla gestione assicurativa nella quale è inserito il contratto: laddove non sia stato approvato alcun rendiconto/prospetto in detto periodo, si assume l’ultimo rendiconto/prospetto approvato.

La media delle percentuali va applicata al reddito assoggettabile a tassazione, determinato in misura pari alla differenza tra l’ammontare percepito e quello dei premi pagati (art. 45, comma 4, T.U.I.R.). La percentuale di provento da escludere dalla base imponibile è pari al 37,50%, relativamente ai proventi maturati dal 1° gennaio 2012 al 30 giugno 2014 (per cui viene tassato il 62,50% della predetta quota di reddito con l’aliquota del 20%), e al 51,92% relativamente ai proventi maturati dal 1° luglio 2014 (per cui viene tassato il 48,08% della predetta quota di reddito con l’aliquota del 26%).

fonte: http://fiscopiu.it/news/assicurazioni-la-nuova-tassazione-spiegata-dalle-entrate

WhatsApp Ufficio
Invia con Whatsapp