L’oro è moneta, una valuta di primo piano

L’oro è moneta. L’intervento dell’ex Presidente della Fed al Council of Foreign Relations

Salvaguardia Capitali
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L’oro è moneta, una valuta di primo piano

Riportiamo integralmente quanto scritto sul sito http://www.lantidiplomatico.it:

L’oro è moneta, una valuta di primo piano. Il dollaro non può competere con esso“, Alan Greenspan

Per qualche ragione, il Council on Foreign Relations, dove l’ex Presidente della Fed Alan Greenspan ha parlato la scorsa settimana, ha deciso che non tutta la discussione doveva essere inclusa nella trascrizione ufficiale, rivela il blog americano ZeroHedge. Forse possiamo capire il perché … come conclude Gillian Tett “commenti di questo tipo potrebbero farla diventare una rock star tra la comunità dei gold bug” (i fautori di un ritorno a qualche forma di gold standard).

Tett: Pensa che l’oro sia attualmente un buon investimento?

GREENSPAN: L’oro è moneta. E’ ancora, come dimostra l’evidenza, una valuta di primo piano. Nessuna moneta a corso forzoso, e tra queste il dollaro, può competere con esso.

GREENSPAN: … la domanda è perchè le banche centrali mettono i soldi in un bene che non ha tasso di rendimento, ma solo costi di stoccaggio e assicurazione, perché lo fanno? Se si guardano i dati, con pochissime eccezioni, tutti i paesi sviluppati hanno riserve auree. Perché?

Tett: Immagino sia a causa di un punto interrogativo circa il valore della moneta a corso forzoso.

GREENSPAN: Beh, questo è quello che voglio dire. Ogni volta che si pone alcune questioni molto sere, la determinazione del prezzo dell’oro comincia a muoversi.

Tett: Giusto.

GREENSPAN: E penso che sia affascinante. Benn Steil è tra il pubblico?

Tett: Sì.

GREENSPAN: Eccolo, OK. Prima di leggere il mio libro, andate a leggere il libro di Benn. La ragione è che lo troverete interessante proprio su questo tema, perché contiene l’ultima prova del dibattito intellettuale al Mount Washington Hotel nel 1944 tra coloro che volevano una moneta a corso forzoso internazionale .. ma non potevano contrastare il fatto che il dollaro degli Stati Uniti era convertibile in oro. Tutti volevano l’oro dell’America. E penso che Benn abbia descritto questo in termini straordinariamente utili.

Tett: Si. Beh sono sicusicuro che commenti di questo tipo potrebbero farla diventare una rock star tra la comunità dei gold bug.

Per completezza, ecco Ron Paul che chiede a Ben Bernanke se pensava che l’oro fosse moneta. Bernanke lo fissa con sguardo assente per alcuni secondi e poi dice: “no”.

Paul allora chiede: “Perché le banche detengono oro sul loro bilancio Perché non diamanti?”

Bernanke risponde: “La tradizione, suppongo.”

“Quindi, mi permetta di capire bene, le banche detengono miliardi di dollari di un bene che non paga interessi o dividendi sul loro bilancio per ragioni di “tradizione”. Niente a che fare con qualsiasi altra cosa, proprio la tradizione.”

“Uh, sì. Deve essere così.”

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ITALIA AL COLLASSO E PRELIEVO FORZOSO IN ARRIVO? ECCO COSA FARE PER NON ESSERE RAPINATI

prelievo-forzoso-conti-correnti

dal blog: http://fuorisubito.blogspot.it/

Nonostante le continue smentite del premier non eletto Matteo Renzi, da più parti, compresi i dintorni di certi “salotti”, si da per certo che tra settembre ed ottobre il governo dovrà varare una maxi stangata finanziaria con tanto di prelievo forzoso sui conti degli italiani, preludio all’arrivo degli oligarchi della troika BCE-FMI-UE dalle parti di palazzo Chigi.
D’altra parte si tratta di un epilogo annunciato e del tutto prevedibile: un governo che riesce a sbagliare per quattro volte consecutive le stime di crescita del pil e, a ruota, dell’andamento dei conti pubblici non poteva che portare il paese dritto dritto nel baratro, completando l’opera iniziata dal primo “governo di nonno Giorgio”, quello del tecnocrate Monti che avrebbe dovuto far vedere la luce in fondo al tunnel agli italiani e che invece li ha accompagnati col suo gelido sorriso e la sua colossale incapacità dritti dritti nella fossa delle Marianne del disastro pubblico.

Occorre infatti ricordare che negli anni successivi alla crisi dei subprime (2008), le dinamiche dei conti pubblici italiani, per quanto non brillanti, si erano deteriorati in modo molto minore rispetto ai paesi cosiddetti “virtuosi”, tanto che il debito pubblico era cresciuto in % molto meno degli altri.

Quindi, se siamo ridotti in questa situazione dobbiamo ringraziare, nell’ordine: Monti, Letta e Renzi, con il primo ed il terzo che stanno battendo tutti i record in termini di incapacità e disastri economici.

La ricetta che si prepara agli italiani è ben conosciuta: patrimoniale, prelievo forzoso sui conti correnti, tagli alle pensioni (comprese quelle già in essere) ed alla sanità (i malati di cancro cacciati dagli ospedali greci perché non in grado di pagarsi le cure vi dicono nulla?).

Come potersi proteggere dalla tempesta che sta per colpire il paese a meno di un improbabile guizzo di coraggio dell’ex sindaco di Firenze che lo porti a non rispettare i diktat di Berlino?

Partiamo dal presupposto che con ogni probabilità il prelievo avverrà di notte e con effetto retroattivo, così come raccomandato dai tecnocrati del FMI per evitare che qualcuno possa sfuggire alla rapina di stato, per cui comunque potrebbe risultare quasi impossibile evitare di essere massacrati. Sì, lo sappiamo: i principi del diritto dicono che una legge non può avere effetto retroattivo, ma il governo Renzi ha già dimostrato di non porsi di questi problemi morali, quindi abbandoniamo questa speranza.

Oltre ai conti correnti, la patrimoniale potrebbe colpire i titoli finanziari, come azioni, obbligazioni, fondi comuni e le polizze assicurative: tutti prodotti che possono essere facilmente “munti” in quanto le compagnie assicurative e le banche prelevano alla fonte ciò che ordina lo stato.

Qualcuno potrebbe pensare di prelevare giorno per giorno una piccola quantità di denaro da tenere sotto il materasso, ma è opportuno ricordare che esistono forti limitazioni ai pagamenti per contante (adesso vi suona più chiaro il motivo?) e che nell’arco dei prossimi due anni tutte le banconote in circolazione verranno cambiate con quelle di nuovo disegno e messe fuori corso. Di conseguenza, se doveste trovarsi con parecchio contante in casa sareste comunque costretti a farveli cambiare in banca e, statene certi, poi scatterebbero gli accertamenti di parte dell’agenzia delle entrate.

Quindi che soluzioni ci possono essere?

Convertire una parte della liquidità in beni facilmente trasportabili, che non abbiano obbligo di denuncia. Si tratta quindi dei classici oggetti da collezione: come orologi, penne, francobolli, ecc, che possono essere venduti anche all’estero e trasportati con comodità.

Sì, si tratta di economia di guerra, ma è quella che purtroppo è diventata la zona dell’euro: un teatro di guerra.

Già alcuni anni fa, Eugenio Benettazzo aveva previsto questa crisi ed aveva considerato “fortunati” coloro che avessero avuto un piccolo appezzamento di terreno dal quale trarre sostentamento. Vi sembra una visione catastrofista? Provate a pensare a quelle famiglie dove entrambi sono disoccupati: se avessero un pezzo di terreno taglierebbero drasticamente le spese di alimentazione, il che non sarebbe comunque cosa di poco conto.

Vi ricordate la danza di gioia di Prodi e compagni per l’ingresso dell’Italia nell’euro? Bene, vi sareste mai immaginati che a distanza di poco più di un decennio ci si sarebbe trovati con lo spettro dell’esproprio da parte dello stato dei beni delle nostre famiglie?

Una piccola postilla finale: a parte tenere i soldi sotto il materasso (che comunque non è così facile) avete notato che gli strumenti per sfuggire alla patrimoniale… riguardano oggetti che richiedono capacità e conoscenze estremamente elevate per evitare di venire turlupinati?

Sì, esatto: alla fine il conto salato dell’euro verrà pagato dal ceto medio, non certo da quello che su questa crisi ha prosperato affidando la gestione del proprio patrimonio ai grandi fondi speculativi, e meno che meno dalla casta politica e da quella del suo sottobosco.

Saremo tutti rovinati, ma col sorriso sulle labbra grazie alle folgoranti battute dell’ex sindaco di Firenze. Peccato che non abbia deciso di seguire le orme di Benigni e Pieraccioni: avrebbe sbancato i botteghini e risparmiato agli italiani un futuro di distruzione economica, morale, civile.

Luca Campolongo (ilnord.it)

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