I sei passi per una pensione adeguata

RASSEGNA STAMPA: i passi da compiere per ottenere una pensione adeguata. Fonti Intermedia Channel e il Sole24Ore.

PREVIDENZA INTEGRATIVA

I sei passi per una pensione adeguata

(di Marco lo Conte – Il Sole 24 Ore) Dalla raccolta dei contributi all’utilizzo delle anticipazioni, fino alla scelta della rendita più coerente con le necessità del risparmiatore.

Le pensioni? Non “spettano”: si costruiscono. Il cambio è non solo terminologico ma essenziale: nei decenni passati, soprattutto per quanto riguarda il sistema retributivo, la rendita pensionistica era il risultato di una serie di calcoli collegati soprattutto all’anzianità di servizio….. Per ottenere una pensione quanto possibile adeguata alle proprie esigenze è di conseguenza necessario cambiare prospettiva e compiere una serie di passaggi.

….Anche l’Inps ha avviato una campagna informativa (“La mia pensione”), chiamata ad allargarsi possimamente a tutta la platea di lavoratori…. Sul sito del Sole 24 Ore è possibile ottenere analoghe stime facilmente consumabili dai lettori del web.

…Quanto si percepirà? È stato calcolato che chi oggi ha 40 anni e lavora da 15 andrà incontro a una pensione pari al 40/50% del proprio ultimo reddito….

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Assicurazioni e previdenza integrativa: Fare gli struzzi non serve, il fondo sì

(di Federica Pezzatti – Plus24) Previdenza integrativa. L’atlante di Allianz conferma l’esiguità del secondo pilastro. Il 60% degli «under 34» non sa cosa li attende.

Assicurazioni e previdenza integrativa: Fare gli struzzi non serve, il fondo sì

Un lavoratore che va in pensione oggi, in media ha davanti a sé circa 18 anni da trascorrere in quiescenza. Se tornassimo indietro agli anni Settanta il periodo sarebbe stato di circa 16 anni. Grazie all’allungamento delle aspettative di vita si amplia infatti il periodo del pensionamento. Ma questi anni extra, destinati ad aumentare, anche se Tito Boeri sostiene che i trentenni di oggi lavoreranno fino a 75 anni, sono un fattore da pianificare o possono rivelarsi un onere insostenibile soprattutto per le future generazioni? E come si stanno evolvendo i trend demografici nel mondo? ………

……L’Italia è al 19° posto, vicina a Portogallo e Francia. «Dall’analisi emerge dunque la sostanziale esiguità dei pilastri che dovrebbero sostenere la previsione pubblica – sottolinea Michela Coppola, senior economist di Allianz AM del Gruppo Allianz –. Un dato noto dovuto al fatto che gli effetti delle riforme pensionistiche sono relativamente recenti ma anche alla scarsa diffusione dei fondi pensione presso i giovani che sono coloro che più ne hanno bisogno». Ma quanto è sostenibile la situazione? L’Atlante è arricchito da una sezione che affronta proprio il tema della sostenibilità finanziaria nel lungo termine dei sistemi pensionistici (Indice di Sostenibilità Psi) che prende in rassegna fattori chiave come i trend demografici, la sostenibilità degli equilibri di finanza pubblica, la struttura dei sistemi previdenziali da cui emerge che l’Italia è in sofferenza a causa della scarsa natalità e dell’elevata speranza di vita.

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Attenzione alla vendita online di prodotti previdenziali e assicurativi

La raccomandazione viene dall’Eiopa (European Insurance and Occupational Pensions Authority, Autorità europea per le assicurazioni e le pensioni da lavoro): attenzione alle vendita online di prodotti previdenziali e assicurativi

carrello spesa

Attenzione alla vendita online di prodotti previdenziali e assicurativi

Attenti alla vendita online dei prodotti previdenziali e assicurativi. La raccomandazione viene dall’Eiopa (European Insurance and Occupational Pensions Authority, Autorità europea per le assicurazioni e le pensioni da lavoro), che mette in guardia sulle vendite internet per le quali viene segnalata la propensione dei risparmiatori a guardare esclusivamente la variabile prezzo e non altre che pure sono invece importanti. L’Eiopa a fine gennaio ha diffuso una opinion in cui avvertiva appunto di questi rischi e invitava le autorità nazionali di vigilanza a prestare attenzione per garantire una tutela adeguata del risparmiatore.
L’eccesso di informazioni non è una garanzia, anche se resta un’opportunità. Le informazioni infatti, oltre al recepimento “filtrato” del risparmiatore orientato solo alla variabile prezzo, possono essere falsate anche dal modo in cui vengono presentate. Inoltre online può capitare che di sottoscrivere, senza rendersene conto dei contratti non richiesti, magari grazie a dei pulsanti logici preimpostati sul sì. A parte di questi problemi (in alcuni casi riscontrabili anche per i contratti stipulati secondo i canali tradizionali) il web non è solo fonte di problemi e questo lo riconosce anche l’Eiopa: le informazioni che vi si trovano possono ridurre l’asimmetria informativa tra risparmiatore e intermediari e aiutare i primi a fare delle scelte più consapevoli. L’Authority europea invita però le autorità nazionali a fare in modo che la vigilanza esercitata sulle offerte veicolate dal web non sia meno efficace rispetto a quanto avviene per le altre offerte. Inoltre l’Eiopa richiama la direttiva sulla commercializzazione a distanza di servizi finanziari ai consumatori in base alla quale occorre fornire ai clienti un’informativa chiara e comprensibile sul fornitore, sul servizio e sul diritto di recesso. La direttiva vieta inoltre di fornire servizi finanziari non richiesti e pone limiti alle comunicazioni telefoniche o via e-mail non richieste.
Rispetto all’iniziativa dell’Authority europea (alla quale, entro sei mesi dalla pubblicazione delle raccomandazioni, le autorità italiane dovranno fornire informazioni sulle iniziative intraprese), il presidente dell’Anasf, l’Associazione dei promotori finanziari, Maurizio Bufi, precisa:?«Riteniamo importante innalzare l’attenzione sulla distribuzione online di prodotti e servizi assicurativi e previdenziali e che si eroghi anche in questo campo il servizio di consulenza al risparmiatore da parte di operatori qualificati, come i promotori finanziari».
Il tema della vendita online è particolarmente sentito nel Regno Unito dove la Fca (Financial Conduct Authority), l’organismo che vigila sulla trasparenza dei mercati e la condotta degli intermediari finanziari è molto preoccupata sulle modalità di vendita via internet che nel Paese è molto utilizzata: lì i comparatori di tariffe sono lo strumento più utilizzato per assicurarsi, e non solo nell’Rc auto. Secondo Londra, che influenza anche le scelte europee, i consumatori non sono sufficientemente documentati per la gestione autonoma dei servizi finanziari e non avrebbero le corrette informazioni per stipulare online contratti sulla previdenza e sul Vita e, in parte anche sul danni.
In Italia le cose in realtà sono molto diverse. La previdenza viene sviluppata per lo più dalle reti assicurative, con prodotti i Pip non proprio economici e con indicatori sintetici di costo (Isc) che peseranno sulle prestazioni finali pensionistiche (da tempo lo segnala la stessa Covip). In realtà i piani previdenziali e i fondi pensione possono essere sottoscritti anche online, ma la prassi non è così sviluppata. A dire il vero alcuni piani di compagnie dirette sono tra l’altro più convenienti per il consumatore rispetto alla versione disponibile per la rete agenziale del medesimo gruppo: i costi sono leggeri e le altre caratteristiche molto simili. Quindi di per sé non si può certo affermare che internet, almeno allo stato attuale dello sviluppo del mercato online italiano, sia pericoloso per il potenziale aderente ai fondi pensione o pip. Il problema della vendita online, piuttosto, si è posto nel settore Rc auto dove si stanno moltiplicando i siti comparativi di tariffe. Va ricordato che, riguardo ai comparatori, in particolare destinati all’Rc auto, l’Ivass è intervenuta con un’indagine di novembre che metteva in luce le criticità dei siti e dava due mesi di tempo ai preventivatori per adeguarsi ai nuovi standard di trasparenza dettati dalla stessa Authority . Il termine era fissato per la fine di gennaio. L’adeguamento è stato in buona parte realizzato; su alcuni punti, che hanno richiesto maggiori interventi tecnologici ed investimenti, l’Ivass attende un adeguamento entro fine aprile. 

Antonio Criscione e Federica Pezzatti

fonti: Assinews.it – Plus24 Ilsole24ore

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