Polizze furto incendio auto (CVT) contraffatte

COMUNICATO STAMPA DEL 19 GENNAIO 2016 polizze furto incendio auto (CVT) contraffatte

IVASS

Polizze furto incendio auto (CVT) contraffatte

Facendo seguito al comunicato stampa del 5 agosto 2014, l’IVASS rende noto che sono state segnalati casi di commercializzazione di polizze false del ramo 3-Corpi di veicoli terrestri CVT ( furto incendio auto ) intestate a

HASICSKÁ VZÁJEMNÁ POJIšT’OVNA, A.S.

impresa della Repubblica Ceca abilitata all’esercizio dell’attività assicurativa in Italia in regime di libera prestazione di servizi in vari rami, tra cui il ramo danni 3- Corpi di veicoli terrestri, nell’ambito del quale rientra il rilascio di polizze kasko e polizze furto e incendio per auto.

Si rende noto, inoltre, che il sito internet www.hvpitalia.it non è riconducibile alla suddetta impresa Ceca.

Per ulteriori informazioni, è possibile consultare il sito ufficiale dell’impresa all’indirizzo www.hvp.cz. Più in generale, l’IVASS raccomanda sempre di verificare, prima della sottoscrizione dei contratti, che gli stessi siano emessi da imprese regolarmente autorizzate allo svolgimento dell’attività assicurativa, tramite la consultazione sul sito www.ivass.it: – degli elenchi delle imprese italiane ed estere ammesse ad operare in Italia (elenchi generali ed elenco specifico per la r. c. auto); – dell’elenco degli avvisi relativi a “Casi di contraffazione o società non autorizzate”; – del Registro unico degli intermediari assicurativi e dell’Elenco degli intermediari dell’Unione Europea.

I consumatori possono chiedere chiarimenti ed informazioni al Contact Center dell’IVASS al numero verde 800-486661 dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.30.

La perdita di possesso del veicolo

Guida pratica alla presentazione della domanda di perdita di possesso – di Valeria Zeppilli su studiocataldi.it

Ti è capitato di cedere un veicolo ed accorgerti in seguito che il passaggio di proprietà non era stato eseguito? Probabilmente avrai ricevuto qualche contravvenzione o sanzioni per mancato pagamento della tassa di proprietà (bollo).

In casi come questo si deve procedere chiedendo la perdita del possesso presso gli uffici competenti.

I casi alla base della perdita del possesso

La perdita del possesso, come accennato, può avvenire al verificarsi di diverse ipotesi.

UNO: il veicolo sia rubato o nel caso in cui di esso un soggetto si sia indebitamente appropriato.

DUE: … in caso di truffa relativa alla vendita di un veicolo, come avviene, ad esempio, nel caso in cui il relativo prezzo sia corrisposto con assegni falsificati.

TRE: ….a mancata trascrizione al p.r.a. del passaggio di proprietà del veicolo o della sua demolizione, anche per inadempienza del concessionario o del demolitore al quale esso sia stato affidato.
QUATTRO: ….. il veicolo sia sottoposto a sequestro, confisca, fermo o pignoramento.
Come provvedere:

…. la richiesta va effettuata compilando l’apposito modulo scaricabile dal sito dell’ACI:

…. vanno allegate l’eventuale denuncia di furto o smarrimento o la documentazione che attesti comunque le ragioni alla base della perdita del possesso.

Leggi stutto sul sito sorgente: www.studiocataldi.it

Antiscasso e buonsenso per partire sereni e sicuri

Antiscasso e buonsenso: ecco i consigli degli artigiani della Cna di Roma.

furto in hotel
Antiscasso e buonsenso

Antiscasso e buonsenso per partire sereni e sicuri

“In casa non ho niente di prezioso”: è l’alibi di tanti cittadini che, per il fatto di non possedere valori, alla vigilia delle partenze estive chiudono un occhio sulla sicurezza. Un alibi che può costare caro.

E allora ecco innanzitutto cosa fare per lasciare l’abitazione in sicurezza. Il primo consiglio è di installare un sistema di sicurezza con allarme e inferriate a finestre e balconi, a prescindere dal piano dove è situato l’appartamento. Nessuno è al riparo dal rischio di visite sgradite di ladri che per affinare le loro doti acrobatiche possono contare su tubi del gas ben ancorati e balconi allineati. La casistica degli scassi è la più fantasiosa: dal ladro che si arrampica sull’albero vicino, per poi lanciarsi al piano a quelli che si concedono uno spuntino in cucina dopo aver raccolto la refurtiva. E certo non possono sapere se in casa ci sono oggetti di valore o no. Quindi, una volta adoperati tutti gli accorgimenti di base (porta blindata, inferriate, allarme, luce e radio accesa e così via) è bene usare il buonsenso. Ad esempio: non c’è persiana blindata che tenga se si lasciano le chiavi attaccate: da fuori rendono molto semplice ai ladri l’apertura.

Ecco gli altri consigli leggi: Antiscasso e buonsenso per partire sereni e sicuri – News – CNA Roma

E ricorda di assicurare persone e beni: famigliari clicca qui – aziendali clicca qui

Nuove modalità di furto in hotel: informati e condividi!

Segnaliamo un fatto molto spiacevole accaduto la scorsa settimana a un collega della nostra Compagnia, sperando che diffondere quanto accaduto possa essere motivo di “prevenzione” di episodi analoghi.

furto in hotel
Furto in Hotel

Nuove modalità di furto in hotel: informati e condividi!

In un hotel di Verona il collega ha consumato la colazione presso la sala ristorante, piuttosto affollata. Dato il caldo ha tolto la giacca e l’ha riposta sullo schienale della sedia del proprio tavolo e si è alzato per avvicinarsi al bancone del buffet predisposto dall’albergo.

Dopo qualche minuto è tornato al tavolo, ma quando ha ripreso in mano la giacca, si è accorto che erano spariti dalle tasche cellulari e portafoglio.

Basta davvero poco. Di solito i malviventi hanno un complice che vi segue (o “spinge”) presso il banco del buffet, in modo da controllare che la vostra posizione sia sempre “di spalle” rispetto al vostro tavolo.

In Questura erano già stati segnalati fatti analoghi capitati recentemente a turisti e manager in trasferta per lavoro.

Ricordate di non perdere mai di vista i vostri beni personali (tanto più valigette con documenti riservati), nemmeno per pochi minuti! Tuttavia se dovesse capitarvi un episodio simile, vi suggeriamo alcuni tempestivi interventi utili a limitare i danni.

Leggi tutti i consigli sul sito di Das: Nuove modalità di furto in hotel: informati e condividi! | DasPress

Per assicurare il bagaglio, invece, clicca qui

Amici a 4 zampe

Un animale domestico merita attenzioni e cure amorevoli che a volte possono costare care. Leggete cosa potete fare per i vostri amici a 4 zampe

assicurazione salute di cani e gatti

Amici a 4 zampe

Molte volte, quando entra a fare parte della nostra famiglia un animale domestico, oltre alle giuste responsabilità che abbiamo nei suoi confronti dobbiamo pensare anche ai danni che il nostro amico può arrecare agli altri.

La “vox populi, vox dei” vede solitamente nei cani di grossa taglia il potenziale pericolo. Ma è proprio così?

Assolutamente no… E’ un mito da sfatare. Chiedete ad un veterinario se la maggior parte dei morsi l’ha ricevuta da un cane di grossa taglia o da uno di taglia piccola. La risposta sarà probabilmente: “taglia piccola”

Al di là del morso al veterinario, i rischi possono anche riguardare un cane che, giocando fa cadere un pedone, oppure un gatto che fa cadere un vaso … La casistica, come possiamo immaginare è infinita…

E se i danni, invece di essere arrecati dai nostri amici, fossero loro “inflitti” dall’esterno? Magari un veterinario che sbaglia una cura oppure una macchina che colpisce il nostro amico?

Per evitare sorprese si è soliti raccomandare (ed io, che possiedo schnauzer da 30 anni, penso di saperlo) la stipula di una polizza che tuteli sia i terzi, sia il nostro amico peloso.

Sul mercato vi sono diversi tipi di polizza dedicate a tutto ciò. Quelle che coprono eventuali danni a terzi, ma anche quelle che rimborsano le spese mediche del nostro amico. Ebbene si: come esistono per noi queste polizze, perché non dovrebbero esserci anche per loro?

La risposta, per tutelarsi dai danni che possono essere arrecati agli altri, è la polizza RC del capofamiglia dal costo contenuto (solitamente una buona polizza ha un prezzo intorno ai 100 euro l’anno) e che comprende tutti i componenti della famiglia, a due e a quattro zampe.

In genere, le tutele coprono sia i danni provocati alla persona che ai beni, per colpa anche grave, e spaziano dai piccoli ai grandi incidenti che possono avvenire durante la vita quotidiana, su una vasta estensione territoriale (sebbene alcune compagnie escludano determinati Paesi).

Ovviamente ogni compagnia che propone sul mercato questo tipo di polizza, prevede clausole, franchigie e scoperti, tra cui le estensioni solo a determinati animali domestici. Se avete un leone, questo sarà escluso.

Bisogna dunque stare attenti e, prima della stipula, come per qualunque contratto assicurativo, leggere nel fascicolo informativo le coperture offerte, le esclusioni, i limiti e le franchigie.

Polizza estesa a cure mediche ed assistenza

Questo tipo di polizze offre coperture più ampie rispetto alla polizza Rc Capofamiglia appena descritta.

Oltre alle tutele previste in caso di danni provocati a terzi (persone e beni), in questa tipologia di polizze ad hoc rientrano altresì le cure mediche e l’assistenza per i nostri fedeli compagni.

Occorre, anche qui, fare molta attenzione, alle limitazioni, alle franchigie e alle esclusioni previste dalle diverse compagnie. Ad esempio, alcune compagnie pongono sul mercato questi prodotti con limiti assuntivi, vale a dire che assicurano solo determinate specie e razze di animali domestici. Questo escluderà dalla possibilità, ad esempio, di assicurare un meticcio. Sarà più facile con un cane di razza (e pedigree).

Quando l’assicurazione è obbligatoria

Aldilà della scelta volontaria di dotarsi di una polizza per “limitare” i danni, l’ordinanza del 6 agosto 2013 emanata dal Ministero della Salute (e prorogata con ordinanza del 28.8.2014), ribadendo la responsabilità dei proprietari di animali per ogni tipo di danno, senza tener conto della specie o presunte razze pericolose (come faceva la precedente ordinanza abrogata del 2006) impone l’obbligo di stipulare un’assicurazione specifica per gli animali ritenuti “pericolosi”.

L’ordinanza in realtà riguarda solamente i cani “dichiarati a rischio elevato di aggressività” inseriti in apposito registro tenuto e aggiornato dai servizi veterinari.

In quest’ipotesi, l’art. 3, comma 4, oltre all’obbligo del guinzaglio e della museruola nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, impone che i proprietari dei cani stipulino una polizza di assicurazione di responsabilità civile per danni contro terzi causati dagli stessi.

Comunque credetemi… Avere un amico a 4 zampe vi cambierà in meglio la vita…

Vuoi saperne di più? clicca sull’impronta…

Clicca qui per il preventivo

Andrea Begal

AGCM e IVASS no alle vendite forzate di polizze accessorie on line

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO DEL 2 APRILE 2015 AGCM e IVASS scendono in campo con un’azione coordinata contro le vendite forzate di polizze accessorie on line e contro i meccanismi di opt-out, che costringono il consumatore a “deselezionare” con un click le offerte non gradite.

rca online

AGCM e IVASS insieme a tutela dei consumatori: no alle vendite forzate di polizze accessorie on line

Le due Autorità hanno rilevato che alcune imprese di assicurazione che operano attraverso internet, nel processo di preventivazione on line abbinano alla copertura rc auto obbligatoria garanzie accessorie, come furto e incendio del veicolo, infortuni del conducente, assistenza stradale, tutela legale, attraverso un meccanismo di preselezione automatica. Il consumatore, se non è interessato all’acquisto, ha quindi l’onere di escludere tali garanzie (c.d. opt-out).

L’Antitrust, accettando gli impegni presentati da Linear S.p.A. (gruppo Unipol) e Zuritel S.p.A. (marchio “Zurich Connect”) nel corso di procedimenti istruttori avviati ai sensi del Codice del Consumo, ha ottenuto il passaggio ad una procedura di acquisto in cui il consumatore deve esprimere in modo esplicito la propria volontà di acquistare tali garanzie accessorie selezionando con un click le relative caselle (c.d.opt-in). Gli impegni contengono anche misure volte ad introdurre una maggiore trasparenza dei messaggi pubblicitari e della procedura di acquisto on line di polizze, incrementando la consapevolezza del consumatore nella scelta, tra le offerte delle varie compagnie, del prodotto più conveniente e conforme alle proprie esigenze.

In contemporanea, l’IVASS è intervenuto con una lettera indirizzata a tutte le imprese di assicurazione rc auto richiedendo di eliminare entro 90 giorni dai preventivi on line ogni eventuale abbinamento forzato di garanzie accessorie alla rc auto, in quanto contrario ai principi di correttezza e trasparenza.

Provvedimento PS8651

Provvedimento PS9167

 

Sicurezza: aumento record dei furti in abitazione

Svaligiata una casa ogni due minuti. Asti, Pavia e Torino le province più colpite. Fenomeno in forte crescita a Milano (+229% tra il 2004 e il 2013), Firenze (+177%), Roma (+120%) e Bologna (+104%)

COMUNICATO STAMPA CENSIS

furto in hotel

Sicurezza: aumento record dei furti in abitazione

Sono 689 al giorno, cioè 29 ogni ora: uno ogni due minuti. È questo il bilancio allarmante del numero di furti in abitazione commessi nell’ultimo anno. Questa tipologia di reato ha registrato un aumento record. Negli ultimi dieci anni i furti in casa sono più che raddoppiati, passando dai 110.887 denunciati nel 2004 ai 251.422 del 2013, con una crescita del 126,7%. Solo nell’ultimo anno l’incremento è stato del 5,9%. È un aumento molto più accentuato rispetto all’andamento del numero totale dei reati (+19,6% nel periodo 2004-2013) e dei furti nel complesso (+6%), e in controtendenza rispetto all’andamento dei furti di autoveicoli (-32,2%) e degli omicidi (-29,7%).

La zona d’Italia più colpita è il Nord-Ovest, dove nell’ultimo anno i furti in abitazione sono stati 92.100, aumentati del 151% nel decennio. Oltre il 20% dei furti denunciati è avvenuto in tre province: Milano (19.214 reati), Torino (16.207) e Roma (15.779).

Considerando il numero di reati rispetto alla popolazione residente, in cima alla graduatoria delle province italiane più bersagliate si trovano Asti (9,2 furti in abitazione ogni mille abitanti), Pavia (7,1 ogni mille), Torino (7,1 ogni mille) e Ravenna (7,0 ogni mille). E le province in cui i furti in casa sono aumentati di più nell’ultimo decennio sono Forlì-Cesena (al primo posto, +312,9%), Mantova (+251,3%), Udine (+250,0%), Terni (+243,7%) e Bergamo (+234,3%). Tra le grandi città, gli aumenti maggiori si registrano a Milano (+229,2% nel periodo 2004-2013), Firenze (+177,3%), Torino (+172,6%), Padova (+143,3%), Palermo (+128,4%), Venezia (+120,9%), Roma (+120,6%), Bologna (+104,5%) e Verona (+103,4%).

Cresce anche l’attenzione delle forze dell’ordine nei confronti di questo reato. Nel 2013 sono state denunciate a piede libero per furti in abitazione 15.263 persone (+139,6% rispetto al 2004), di cui 1.366 minori (il 9% del totale). E sono state arrestate 6.628 persone, di cui 486 minori (il 7,3% del totale). I detenuti per furto in abitazione e furto con strappo sono 3.530 nel 2014, con una crescita del 131,9% rispetto al 2007.

I ladri scelgono sempre di più le abitazioni private perché oggi negozi, banche, uffici postali e strade commerciali sono maggiormente dotati di sistemi di sicurezza, come le telecamere, in grado di scoraggiare chi vuole commettere il reato o di individuarne il responsabile. E anche perché si è certi di trovare nelle case un bottino da portare via, soprattutto in una stagione di crisi e di forte incertezza riguardo al futuro, in cui gli italiani hanno ridotto i consumi e hanno preferito tenere i propri risparmi «sotto il materasso».

I dati testimoniano una presenza consistente di stranieri sulla scena del crimine. Nell’ultimo anno tra i denunciati a piede libero gli stranieri sono il 54,2% (8.627 persone), tra gli arrestati il 62% (4.112: +31,4% solo nell’ultimo anno), tra i detenuti il 42,3% (1.493).

Si svaligia sempre e comunque: di notte e di giorno, da soli o organizzati in bande, spesso sfidando gli ignari inquilini mentre si trovano in casa. Parallelamente all’aumento dei furti, infatti, a disturbare i sonni tranquilli degli italiani è la crescita di un altro reato ancora più allarmante: le rapine in abitazione, con violenza o minaccia ai proprietari. Nel 2013 sono state 3.619, con una crescita vertiginosa nel decennio (+195,4%) e un incremento del 3,7% solo nell’ultimo anno.

A differenza dei furti in abitazione, le rapine sono commesse principalmente al Sud (1.380 nel 2013, pari al 38,1% del totale). Nella graduatoria provinciale in base all’incidenza di questo reato rispetto alla popolazione residente, al primo posto si trova Trapani (14,4 rapine in abitazione ogni 100.000 abitanti), seguito da Asti (14,1 ogni 100.000) e Palermo (13,8 ogni 100.000).

E l’aumento dei reati che turbano la quiete domestica porta a un aumento delle preoccupazioni della gente comune. Le famiglie che percepiscono il rischio di criminalità nella zona in cui vivono sono passate dal 27,1% del totale nel 2010 al 30% nel 2014.

In effetti, siamo al 6° posto in Europa per numero di furti e rapine in abitazione: 4 ogni mille abitanti rispetto alla media europea di 2,9 (i dati di comparazione internazionale sono riferiti all’anno 2012). Più insicuri dell’Italia sono solo Grecia (7,9 reati ogni mille abitanti), Danimarca (7,8), Belgio (7,2), Paesi Bassi (6,7) e Irlanda (6,1). Ultimi in classifica (cioè i Paesi più sicuri) sono Romania (0,8) e Slovacchia (0,3).

Questi sono i risultati dell’11° numero del «Diario della transizione» del Censis, che ha l’obiettivo di cogliere e descrivere i principali temi in agenda in una difficile fase di passaggio attraverso una serie di note di approfondimento diffuse nel 2014 e nel 2015. I numeri precedenti sono stati: «L’austerity ha stancato gli italiani: sobri sì, asceti no» (28 aprile 2014), «Crescono le diseguaglianze sociali: il vero male che corrode l’Italia» (3 maggio 2014), «I disabili, i più diseguali nella crescita delle diseguaglianze sociali» (17 maggio 2014), «Acqua: tariffe più basse d’Europa e record di acqua minerale, acquedotti colabrodo e depuratori carenti» (24 maggio 2014), «Scuola: intonaci che crollano, rubinetti che perdono e vetri rotti» (31 maggio 2014), «Cattiva reputazione per l’Italia: -58% di investimenti esteri dall’inizio della crisi» (7 giugno 2014), «Lo spread digitale costa all’Italia 10 milioni di euro al giorno di minori investimenti in reti, tecnologie e servizi innovativi» (5 luglio 2014), «Decollo della scuola digitale? La bolletta per internet veloce è di 7,9 euro al mese per studente» (13 settembre 2014), «L’azienda più liquida d’Italia? Gli italiani» (20 settembre 2014), «Il ritorno del ceto medio sull’onda della sobrietà» (7 febbraio 2015).

Fondamentale oggi più che mai stipulare una polizza abitazione.

Furto in hotel, quando l’albergatore è responsabile?

Chi paga in caso di furto in hotel? Il codice civile regola questi casi. Leggi per saperne di più.

dal sito das.it

furto in hotel

Furto in hotel, quando l’albergatore è responsabile?

Durante un soggiorno in albergo, per vacanza o per lavoro, portiamo sempre con noi oggetti di valore: un gioiello, lo smartphone, o anche la propria auto. Purtroppo capita che le nostre cose vengano danneggiate o, ancor peggio, rubate durante la nostra permanenza. Che fare in questi casi? Facciamo un po’ di chiarezza.

L’articolo 1783 del Codice Civile dispone nei confronti dell’albergatore l’obbligo di custodia delle cose appartenenti ai clienti e portate all’interno della struttura. L’articolo successivo, il 1784, si occupa invece delle cose consegnate in custodia all’albergatore, a un suo familiare o a un collaboratore.

Se gli oggetti personali vengono consegnati in custodia (o nel caso in cui egli si sia rifiutato di ricevere in custodia beni che aveva l’obbligo di accettare, come ad esempio i contanti, carte di pagamento, oggetti di valore non pericolosi e non ingombranti), è prevista una responsabilità a carico dell’albergatore in caso di furto o danneggiamento per l’intero ammontare del valore dei beni custoditi, a meno che egli non dimostri che il fatto sia stato causato dal cliente stesso, da suoi accompagnatori o visitatori, dalla natura della cosa stessa o sia intervenuta una causa di forza maggiore.

Quando invece gli oggetti non sono dati in custodia, la responsabilità dell’albergatore per distruzione, deterioramento o sottrazione è limitata al valore di quanto sia stato sottratto, distrutto o deteriorato sino all’equivalente di cento volte il prezzo della locazione della camera o alloggio previsto per la giornata. Pertanto, se venisse rubata una collana del valore di 10.000 euro e il prezzo giornaliero della stanza d’albergo fosse di 70 euro, il risarcimento massimo ammonterebbe a 7.000 euro (70 x 100). Tale limite non opera e il risarcimento è pieno se la sottrazione o il deterioramento sia avvenuto con colpa del proprietario, di un familiare o di un collaboratore.

Le norme sul deposito alberghiero sono inderogabili: ciò significa che l’albergatore non può escludere la propria responsabilità predisponendo cartelli o avvisi, né facendo firmare al cliente specifiche clausole. Infatti, l’art. 1785quater stabilisce che “Sono nulli i patti o le dichiarazioni tendenti ad escludere o a limitare preventivamente la responsabilità dell’albergatore”.

Discorso a parte per le auto: le disposizioni in materia di responsabilità dell’albergatore non si applicano ai veicoli né alle cose lasciate negli stessi. In questi casi può trovare la disciplina generale in materia di deposito. Se si è quindi concluso un contratto di deposito, ad esempio quando l’hotel mette a disposizione dei propri clienti un parcheggio di proprietà a pagamento, la responsabilità in caso di furto è a carico dell’albergatore che non ha custodito il veicolo se quest’ultimo non ha posto in evidenza in modo chiaro e intellegibile che l’area non era custodita. (Tribunale di Padova, Sezione II, Sentenza del 22 maggio 2014). In una sentenza la Cassazione ha in ogni caso precisato che se nel parcheggio sono presenti sistemi automatizzati per le procedure d’ingresso e di uscita, ovvero barriere artificiali, per la delimitazione dell’area, la quale viene resa disponibile a pagamento da un soggetto, ciò sta a significare che lo spazio in questione è proprietà privata e, dunque, per quanto succede al suo interno risponde il proprietario o il gestore a cui si è trasferita temporaneamente la responsabilità per mezzo del contratto di gestione (Cassazione civile, Sezione III, Sentenza del 27 gennaio 2009, n. 1957).

L’articolo 1785ter del codice civile prevede che il cliente, per avere diritto al risarcimento, deve denunciare immediatamente il furto all’albergatore e all’autorità di polizia; in caso di vacanza organizzata, meglio inoltrare la denuncia anche all’agenzia di viaggi o al tour operator.

Ai soggetti responsabili andrà poi inviata formale richiesta di risarcimento con lettera raccomandata.

Le disposizioni si applicano sia agli hotel, sia ai sempre più bed & breakfast e affittacamere.

Difesa WEB da DAS una novità per il mercato

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Proteggere dati, privacy e reputazione sul web è fondamentale

Abbiamo il piacere di presentare un nuovo esclusivo prodotto denominato DIFESA WEB, realizzato da DAS Assicurazioni per difendervi in rete:

  • dal fenomeno del furto d’identità;
  • dall’utilizzo contrario alla legge dei dati personali e dalla violazione della privacy.

DIFESA WEB è un prodotto unico sul mercato che si compone si una copertura assicurativa di tutela legale denominata DIFESA IDENTITÀ e del servizio di monitoraggio dei dati SICURNET. L’insieme dei due servizi da vita a DIFESA WEB.

L’idea di realizzare il prodotto Difesa Web nasce dalla constatazione che il progresso tecnologico e la diffusione di sistemi di comunicazione a rete e dei social network hanno sicuramente moltiplicato le occasioni di contatto per ognuno di noi, ma insieme ai tanti vantaggi siamo sottoposti a rischi crescenti.

FURTO D’IDENTITA’

Il furto d’identità, e le possibili frodi collegate, sono in forte crescita ed hanno purtroppo già mietuto decine di migliaia di vittime a livello europeo e italiano. Si tratta di vere e proprie condotte criminali, che attraverso l’utilizzo dell’identità o delle credenziali altrui mirano a ottenere un indebito vantaggio personale. Il furto di identità, viene solitamente perpetrato acquisendo i dati personali più comuni, come nome e cognome, data e luogo di nascita, dati bancari, ecc. In pratica, chi compie questo genere di reato utilizza l’identità e le credenziali finanziarie di un’altra persona per ottenere un prestito o acquistare un bene o, caso addirittura peggiore, utilizza i dati sottratti per commettere dei veri e propri reati.

Il rischio corre sulla Rete

Secondo il Norton Cybercrime Report, ogni secondo 14 persone sono vittime del crimine informatico, per un danno economico che viene stimato in oltre 388 miliardi di dollari. In Italia, già dal 2011 il numero di frodi creditizie commesse con furto d’identità ha superato il numero di rapine in banca.

Alcune tipologie di furto d’identità:

  • skimming: clonazione della carta di credito;
  • spamming: ricezione di messaggi e-mail indesiderati contenenti virus o malware;
  • phishing: tecnica utilizzata per ottenere informazioni finanziarie quali i dati di accesso all’home banking;
  • adesione a contratti falsi;
  • vishing: furto dei dati tramite telefonate che invitano gli utenti a fornire i propri dati personali, simulando di provenire dalla propria banca;
  • apertura di profili sui social network per compiere reati o per atti di cyber bullismo;
  • falsi annunci di lavoro;
  • recupero di dati sensibili da computer o altri dispositivi dismessi o rivenduti;
  • falsi annunci su pagine fan di Facebook

Il Verizon Data Breach Investigation Report 2013 ha evidenziato come il 76 per cento delle violazioni dei dati avvenga sfruttando password e credenziali deboli o rubate.

Per una comprensione immediata dei rischi che si possono correre vi invitiamo a vedere questa candid camera

UTILIZZO CONTRARIO ALLA LEGGE DEI DATI PERSONALI

Altro fenomeno in allarmante crescita, dovuto principalmente alla diffusione massiva dei social network, è il reato di diffamazione che viene compiuto nei confronti di una persona, diffondendo notizie false e/o appropriandosi di materiale o immagini che la riguardano non autorizzati, in tal modo offendendola e danneggiandone la reputazione.
In questi casi il social netrwork viene utilizzato come “cassa di risonanza” che amplifica l’effetto. Proprio per questo il reato di diffamazione a mezzo internet viene considerato reato aggravato, proprio per la sua stessa natura di essere destinato a un pubblico vasto.

Chi subisce il furto di identità o la violazione della propria privacy è vittima due volte: oltre alla perdita di tempo e di denaro necessari per dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati, infatti, nella maggior parte dei casi i malcapitati vedono compromessa la propria reputazione sociale o finanziaria. Le vittime, inoltre, rischiano di non veder tutelati adeguatamente i propri diritti, a fronte della certezza di dover sostenere ingenti costi per l’assistenza legale necessaria.

La soluzione più efficace è pertanto una polizza di tutela legale, che consente alla vittima di tutelare i propri interessi grazie al supporto di un network di professionisti dedicati, senza dover sostenere alcuna spesa legale.

IL SERVIZIO SICURNET

SICURNET è il primo e unico servizio in Italia, in grado di proteggere i dati personali e finanziari del cliente sul web. Grazie al monitoraggio, previsto dal servizio SICURNET, il cliente può:

  • valutare il livello di esposizione dei propri dati personali su siti pubblici, quali ad es. i social network;
  • conoscere se i propri dati personali e finanziari sono stati rubati sul web;
  • ricevere avvisi tempestivi, tramite e-mail, quando i suoi dati sono a rischio;
  • ottenere consigli specifici su ciò che è necessario fare se i propri dati sono a rischio.

I dati monitorati da SICURNET sono di seguito elencati, e possono essere integrati dal cliente per attivare il livello di protezione desiderato.

sicurezza-dati

Al momento dell’attivazione del servizio SICURNET, il cliente viene abilitato all’area riservata, per poter:

  • registrare i dati che desidera monitorare (carte di credito, IBAN, indirizzi e-mail, …);
  • ricevere in tempo reale indicazioni sulla circolazione online dei dati registrati, anche negli ambienti in cui avviene la commercializzazione di dati rubati.

Il cliente, riceve un avviso tramite e-mail, ogni volta che i dati oggetto di monitoraggio sono:

  • troppo esposti su siti pubblici e/o social network e mettono a rischio di furto di identità;
  • stati rubati e oggetto di scambio illecito in ambienti web ad alto rischio.

Accedendo all’area riservata il cliente può:

  • verificare i dettagli della notifica;
  • richiedere ulteriori consigli sulle azioni da intraprendere.

Ogni mese viene inviato al cliente un messaggio sintetico con l’esito dei controlli effettuati. All’interno dell’area riservata il cliente può accedere all’archivio delle notifiche ricevute negli ultimi 12 mesi.

E’ sempre a disposizione del cliente un team di professionisti specializzati per:

  • chiedere suggerimenti su come utilizzare responsabilmente gli strumenti web;
  • ricevere tutta l’assistenza necessaria in situazioni che mettono a rischio per l’identità del cliente e lo espongono a possibili perdite economiche.

Tutto questo investendo meno di 20 centesimi al giorno!

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