Onere della prova: quando la fattura del carrozziere non costituisce prova del danno

In caso di sinistro stradale non può ritenersi assolto l’onere della prova, relativo al danno e all’effettiva riparazione dell’autovettura, mediante la mera produzione della fattura emessa dall’autocarrozzeria.

Incidente Stradale
l’onere della prova

L’onere della prova: quando la fattura del carrozziere non costituisce prova del danno

Tanto ha stabilito la Corte di Cassazione, con l’ordinanza del 20.07.2015, n. 15176, che nega, pertanto, la richiesta di pagamento della somma portata dalla fattura di riparazione dell’autovettura, rimasta coinvolta in un sinistro stradale.

La vicenda giudiziaria.

La carrozzeria D.G., quale cessionaria del credito di M.C.C., rimasto coinvolto con la propria autovettura in un sinistro stradale, asseritamente causato da B.E., deduceva di aver effettuato le riparazioni sull’autovettura di M.C.C., come da fattura di riparazione dell’importo di Euro 3.360,00.

Conveniva, pertanto, nella sua qualità di creditrice-cessionaria, dinnanzi al Giudice di pace, la compagnia di assicurazioni, chiedendone la condanna al pagamento della somma indicata in fattura.

Nella contumacia della compagnia di assicurazioni, la domandaveniva respinta sia in primo che in secondo grado.

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La Suprema Corte, tuttavia, è di contrario avviso considerato che: “la fattura non costituisce, di per sé, prova del danno, tanto più che non è accompagnata da una quietanza o da un’accettazione e che proviene dalla stessa parte che intende utilizzarla, per di più nella qualità di cessionaria del credito”.

Cassazione civile, ordinanza 20 Luglio 2015, n. 15176.

E’ sufficiente il preventivo per ottenere il risarcimento danni?

La giurisprudenza prevalente (da ultimo Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza 26693/2013) si è espressa circa l‘insufficienza del solo preventivo a fondare la pretesa risarcitoria, trattandosi di un atto di parte, redatto da un terzo fuori dal contraddittorio.

è sufficiente il preventivo?

E’ sufficiente il preventivo per ottenere il risarcimento danni?

Dal 1° febbraio 2007 il Codice delle Assicurazioni private ha introdotto una procedura speciale di liquidazione dei danni da sinistro stradale che coinvolgono veicoli a motore regolarmente assicurati.
Il cd. risarcimento diretto concede al danneggiato la facoltà di richiedere alla propria compagnia assicurativa il risarcimento per i danni subiti dal proprio veicolo, per le lesioni di lieve entità del conducente, nonché per i danni subiti dalle cose trasportate o dai passeggeri dei veicoli coinvolti.
Alla richiesta (fornita di una serie di informazioni necessarie per la definizione della pratica) presentata al proprio assicuratore segue un’offerta di risarcimento o una comunicazione motivata circa la mancata formulazione di un’offerta risarcitoria.
L’indennizzo diretto rappresenta una facoltà per il danneggiato, il quale, in alternativa, potrà proporre l’azione ordinaria nei confronti del responsabile del sinistro, evocando in giudizio il danneggiante e la compagnia assicuratrice di questi.
Sia in relazione alla richiesta di indennizzo diretto che in caso di procedura ordinaria, il dibattito giurisprudenziale si soffermato sul quantum probatorio offerto dai preventivi di riparazione, tra chi ha ritenuto sufficiente o meno la sola produzione di un preventivo per determinare il danno subito dal veicolo.

Più concorrenza meno costi fase 2

CNA lancia il “manifesto” da esporre in tutte le officine “ più concorrenza meno costi

dal sito www.cna.it

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Più concorrenza meno costi fase 2

É scattata ieri la “fase 2” della mobilitazione dei carrozzieri CNA. Obiettivo: ottenere modifiche strutturali al ddl Concorrenza che impone agli automobilisti l’obbligo di servirsi esclusivamente delle carrozzerie convenzionate.

Lo strumento messo in campo è un manifesto destinato a essere esposto in tutte le carrozzerie, e comunque a disposizione di tutti i carrozzieri, anche non associati, che lo vorranno, e che potranno scaricarlo direttamente dal sito della Cna.

La CNA chiede “più concorrenza meno costi”. La concorrenza – si legge nel manifesto – è un valore, perché “garantisce la presenza sul mercato di una pluralità di soggetti economici, permette al consumatore di scegliere, consente di avere qualità alta e prezzi bassi, garantisce informazione e trasparenza del mercato a tutela degli automobilisti”.

Il disegno di legge Concorrenza, si sottolinea nel manifesto, “ripropone disposizioni sull’RcAuto che determinano uno squilibrio concorrenziale ad esclusivo vantaggio delle compagnie di assicurazione”. La CNA chiede, allora, al Parlamento di “modificare il ddl” per garantire “libertà dell’automobilista di scegliere la carrozzeria di fiducia, piena trasparenza dei costi di riparazione, riparazione a regola d’arte, la sola in grado di assicurare la sicurezza dei veicoli, nessuna costrizione per l’automobilista ad anticipare il pagamento del danno alla propria carrozzeria di fiducia”.

Download: volantino rc auto

Assicurazioni auto e carrozzerie: più concorrenza non significa aumento di trasparenza né maggiore risparmio

Anche per l’AC Livorno il nuovo Disegno di Legge è da rivedere nella parte che tratta assicurazioni auto e carrozzerie

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Assicurazioni auto e carrozzerie: più concorrenza non significa aumento di trasparenza né maggiore risparmio

Fa discutere il nuovo disegno di legge sulla ‘Concorrenza’ elaborato dal Governo e in particolare, la disposizione che inserirebbe, tra le condizioni individuate per l’applicazione degli sconti da praticare a favore degli automobilisti, la rinuncia al diritto di cessione del credito e l’obbligo di riparazione presso le officine convenzionate delle assicurazioni.

“Dietro i principi legittimi di tutela del consumatore e riduzione delle tariffe assicurative, ancora una volta si attacca il mondo delle carrozzerie indipendenti” è stato l’attacco della Cna autoriparazioni per bocca del suo Presidente Franco Mingozzi. Dopo che anche il Consiglio Regionale ha approvato, all’unanimità, una mozione per chiedere “l’approvazione, in sede parlamentare, della proposta di legge presentata da Confederazione Nazionale dell’Artigianato e Confartigianato recante: ‘Modifiche al Codice delle assicuazioni private, di cui al decreto legislativo 7’”, lo stesso Automobile Club Livorno ha deciso di schierarsi al fianco di tale posizione.

L’Ente di via Verdi concorda sul fatto che lo sconto significativo del quale si parla nel Ddl in realtà risulti assai vago e la cui possibilità di calcolo non venga specificata neanche attraverso appositi parametri numerici o percentuali. Condivisione di vedute anche sull’altrettanto importante aspetto del ‘ricatto morale’ al quale l’automobilista si trova costretto a sottostare: appare ingiusta e ingiustificabile la scelta forzata tra il vantaggio del riconoscimento dello sconto e la libera scelta di riparare il mezzo presso un’officina nel cui operato si nutre magari ormai da tempo fiducia.

“Parlando delle assicurazioni la verità è che, con la scusa di limitare le frodi, le suddette cercano di mettere le mani sulle carrozzerie, costringendole a prezzi imposti ‘da fame’ e fornendo loro direttamente i ricambi. Se prima il cliente poteva scegliere quali ricambi e da quali carrozzerie di fiducia farsi assistere, d’ora in poi sarà soggetto alle decisioni imposte dall’alto dalle compagnie – sottolinea Riccardo Heusch, Presidente della Commissione Traffico e MobilitàTutto ciò in barba alla democrazia e alla, a questo punto, solo presunta libera scelta. Tutto questo senza contare che i vantaggi legati al risparmio risultano in pratica riservati solo alle stesse compagnie assicurative, mentre per gli automobilisti non credo cambi molto rispetto ad una oculata scelta del rinnovo della polizza.”

Sulla medesima linea d’onda anche il Presidente della Commissione Tutela degli Automobuilisti, Virgilio Marcucci. “Sono perfettamente d’accordo: il mondo delle assicurazioni è un altro dei tanti buchi neri della società italiana. Per esperienza personale, posso raccontare di un episodio che conferma questa totale assenza di trasparenza nello stilare le tariffe da parte delle compagnie di assicurazione in materia di Rc auto. Per il rinnovo della copertura di una Toyota Yaris, mi è stato presentato un preventivo che prevedeva un ingiustificato aumento del 5.2% rispetto all’anno precedente. Questo nonostante la parallela verifica di proposte, se possibile ancora più esose, proposte da altre società concorrenti e malgrado il fatto che, al momento della richiesta, la situazione e le condizioni del mezzo in questione si presentassero esattamente identiche (cosa che implica ovviamente il non essere stato coinvolto in alcun sinistro, ndr) a quelle prese in considerazione dalla stessa compagnia 365 giorni prima”.

Alla luce di questo semplice ma significativo esempio che conferma però un trend generalizzato su scala nazionale (quasi un +30% delle tariffe negli ultimi 10 anni nel nostro Paese, più del doppio rispetto al +13,6% registrato nell’intera area euro), “appare evidente – conclude Marcucci – che le presunte motivazioni per i citati potenziali sconti rappresentino in realtà, almeno al momento una mera e vaga promessa priva di qualsiasi fondamento concreto.”

fonte Ufficio Stampa www.acilivorno.it

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