RC Auto 2.0 addio al tagliando di carta

RC Auto 2.0 addio al tagliando di carta è la guida che ti spiega cosa accadrà il 18 ottobre con la dematerializzazione del contrassegno.

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RC Auto 2.0 addio al tagliando di carta

L’ANIA (Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici), ha pubblicato una guida intitolata RC Auto 2.0 addio al tagliando di carta nella quale viene spiegato agli assicurati cosa accadrà dopo il 18 ottobre 2015 quando sarà definitiva la dematerializzazione del contrassegno assicurativo, come già accaduto per l’attestato di rischio.

Nella guida RC Auto 2.0 addio al tagliando di carta l’ANIA ricorda che “dal 18 ottobre non si dovrà più esporre sul parabrezza della propria auto il contrassegno assicurativo. Il controllo della copertura assicurativa verrà effettuato dalle Forze dell’Ordine attraverso la verifica della targa.”

Seguono quindi 11 domande e altrettante risposte esplicative che vanno da: “Cos’è il contrassegno assicurativo?” a “Come verrà effettuato concretamente il controllo?“, da “Agli assicurati verrà comunque consegnato il tagliando di carta?” a “Se il tagliando non sarà più esposto sul parabrezza, in caso di incidente come si potrà identificare la compagnia dei veicoli coinvolti?“.

L’utile guida “RC Auto 2.0 addio al tagliando di carta” la trovi sul sito dell’ANIA http://www.ania.it oppure puoi scaricarlo direttamente da qui.

Giuseppe Cutillo
socio Cutillogroup

Attestato di rischio cosa è e come funziona la banca dati

Il Regolamento Ivass n.9/2015 pone in primo piano il ruolo della Banca dati attestati di rischio (Sita-Atrc), a cui possono accedere le imprese che esercitano in Italia l’assicurazione obbligatoria della Rc derivante dalla circolazione dei veicoli, oltre che l’Ivass.

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Attestato di rischio : ecco cosa è e come funziona la banca dati gestita dall’ANIA

Il Regolamento Ivass n. 9 del 19 maggio 2015 pone in primo piano il ruolo della Banca dati attestati di rischio (Sita-Atrc), a cui possono accedere le imprese che esercitano in Italia l’assicurazione obbligatoria della Rc derivante dalla circolazione dei veicoli, oltre che l’Ivass. Questa banca dati contiene informazioni storiche relative, appunto, all’attestazione dello stato del rischio dei veicoli assicurati e immatricolati in Italia, identificati tramite il numero di targa, o tramite il telaio per i veicoli sprovvisti di targa.

L’archivio memorizza la “storia assicurativa” di ciascun veicolo (sinistrosità pregressa, classe di merito di conversione universale maturata in caso di formula tariffaria bonus/malus o altre assimilate e altro). A partire dagli attestati con scadenza 2015 contiene il nuovo modello di attestazione sullo stato del rischio, recante, tra l’altro, la specifica suddivisione dei sinistri per tipologia di danno

Sorgente: ATTESTATO DI RISCHIO: ECCO COSA E’ E COME FUNZIONA LA BANCA DATI GESTITA DALL’ANIA | TuttoIntermediari

Il Forum ANIA–Consumatori concorde sulla tabella unica dei risarcimenti

DDL Concorrenza, il Forum ANIA–Consumatori concorde sulla tabella unica dei risarcimenti | Intermedia Channel

I rappresentanti delle associazioni dei consumatori e delle imprese assicuratrici che siedono nel Consiglio Generale del Forum ANIA-Consumatori si sono confrontati su alcuni aspetti del Disegno di Legge Annuale per il Mercato e la Concorrenza legati al settore assicurativo.

Sorgente: DDL Concorrenza, il Forum ANIA–Consumatori concorde sulla tabella unica dei risarcimenti | Intermedia Channel

RCA: tariffa unica nazionale per i virtuosi

Incidente Stradale
La tariffa unica è una soluzione?

La ricetta per ridurre i premi RCA? Il comune di Napoli propone la tariffa unica nazionale.

La proposta, avanzata anche da altri oltre il suddetto comune, sarebbe quella di eliminare la differenziazione territoriale di tariffa per tutti gli assicurati che per cinque anni non avessero causato sinistri. In questo modo i premi per assicurare un’automobile, soprattutto nelle provincie del sud, potrebbero scendere vistosamente andando a premiare i conducenti virtuosi.

Non è tardato il commento dell’associazione nazionale delle Imprese di assicurazione: “Invece di sostenere misure improponibili dal chiaro sapore elettorale, occorrerebbe affrontare le vere ragioni che tengono alti i prezzi della r.c. auto in alcune province del sud”.

Nel comunicato stampa, inoltre, l’ANIA rammenta che la proposta è illegittima perché contraria alle Direttive Europee sulla concorrenza, che vietano di imporre alle imprese di assicurazione condizioni di prezzo.
Aggiungiamo che tecnicamente è insostenibile perché verrebbe a mancare il meccanismo mutualistico sul quale si basa l’assicurazione. In virtù di questo meccanismo gli assicurati che avessero provocato un sinistro nei cinque anni di osservazione si troverebbero a pagare un premio esagerato, vicino al costo del danno provocato. Quindi si dovrebbe intervenire in altro modo per coprire il disavanzo che si realizzerebbe, con le compagnie che sarebbero costrette a stabilire una “tariffa unica” con penalizzazioni per  l’intera comunità degli automobilisti virtuosi.

“Il rischio assicurativo – sottolinea l’ANIA – non è uguale dappertutto. Per ragioni che i proponenti dovrebbero conoscere, gli automobilisti napoletani, anche quelli “virtuosi”, hanno una maggiore propensione a causare incidenti.”

Il comunicato prosegue: secondo l’ultima rilevazione dell’Associazione la frequenza sinistri di quanti sono collocati nella prima classe di bonus-malus a Napoli si attestava nel 2012 all’8,10% a fronte della media nazionale del 5,63%.
Queste differenze di rischiosità territoriale fanno sì che i prezzi della r.c. auto non possono essere uguali, altrimenti si realizzerebbe un’ ingiustizia, poiché le comunità di cittadini meno rischiose sarebbero costrette a sussidiare le comunità più rischiose. I sindaci delle comunità più virtuose potrebbero non essere d’accordo.

Invece di proporre, appunto, scorciatoie legislative, l’Ente locale partenopeo potrebbe collaborare più attivamente con la magistratura per ridurre il numero abnorme di frodi automobilistiche nella provincia campana, tra le principali cause delle differenze tariffarie con il resto d’Italia. Oppure operare per una migliore manutenzione delle strade visto che dalle rilevazioni dell’Osservatorio Ania per la sicurezza stradale risulta un numero elevato di punti pericolosi (ben 149) responsabili di incidenti. O, infine, contrastare con maggiore decisione il fenomeno, anch’esso grave nella provincia napoletana, degli automobilisti privi di copertura assicurativa (o con contrassegni falsi) i cui incidenti sono indennizzati dal Fondo vittime della strada, con contributi a carico di tutti gli assicurati.

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